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Parità di opportunità generazionali/di genere e fondi PNRR

In una gara finanziata con fondi Pnrr, per le imprese fra 15 e 50 dipendenti è obbligatoria la dichiarazione di non avere violato l’obbligo di fornire la relazione sulla presenza maschile e femminile in azienda; spetterà alle stazioni appaltanti scegliere se chiedere le quote minime per l’occupazione femminile e giovanile nella domanda di partecipazione o nell’offerta tecnica.

La decisione è stata presa dal Consiglio dell’Anac, nella seduta del 20 luglio 2022, con la delibera n. 332 del 20 luglio 2022 che aggiorna la delibera numero 154 del 16 marzo 2022.

Sulla presenza femminile in azienda è stato chiarito che nel caso di gli operatori economici che occupano un numero di dipendenti pari o superiore a quindici e non superiore a cinquanta, deve essere prodotta una dichiarazione di non essere incorsi, nei dodici mesi precedenti alla presentazione della domanda, nell’inadempimento dell’obbligo di produrre la relazione di cui all’articolo 47, comma 3 del decreto legge n. 77 del 2021 alla stazione appaltante di un precedente contratto d’appalto, finanziato in tutto o in parte con i fondi del Pnrr o del Piano nazionale per gli investimenti complementari.

Si tratta della relazione di genere sulla situazione del personale maschile e femminile in ognuna delle professioni ed in relazione allo stato di assunzioni, della formazione, della promozione professionale, fino alla retribuzione effettivamente corrisposta.

Con riferimento all’assunzione dell’obbligo di assicurare le quote previste dalla legge all’occupazione giovanile e femminile (almeno il 30%), è stata rimessa alle stazioni appaltanti la scelta se richiedere la stessa nella domanda di partecipazione oppure nell’offerta tecnica, proponendo due clausole tra loro alternative.

Dal 27 luglio 2022 è inolre in vigore l’obbligo di comunicazione dati su pari opportunità generazionali e di genere per le stazioni appaltanti.

I dati e le informazioni da comunicare:

Pari opportunità

Il primo dato da comunicare è la previsione nel bando di gara, nell’avviso o nell’invito, dell’obbligo di assicurare, in caso di aggiudicazione del contratto, una quota pari ad almeno il 30% delle assunzioni necessarie per l’esecuzione del contratto sia all’occupazione giovanile (under 36) sia all’occupazione femminile.
L’obbligo è previsto dal Decreto semplificazioni e governance del Pnrr (il decreto 77 del 31 maggio 2021) e dalle successive Linee guida per favorire le pari opportunità di genere e generazionali adottate con Dpcm il 7 dicembre 2021 e prevede alcune deroghe motivate che vanno comunicate alla banca dati Anac.

Misure premiali per l’attribuzione del punteggio

Un altro dato che le stazioni appaltanti dovranno comunicare è la previsione nel bando di ulteriori misure premiali che attribuiscono un punteggio aggiuntivo al candidato: ad esempio se vengono utilizzati strumenti di conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro per i propri dipendenti o modalità innovative di organizzazione del lavoro; o se si impegni ad assumere, oltre alla soglia minima percentuale prevista come requisito di partecipazione, donne, giovani under 36 e persone con disabilità per l’esecuzione del contratto; o abbia, nell’ultimo triennio, rispettato i principi della parità di genere.

Obblighi per occupazione disabili

Una ulteriore informazione da trasmettere riguarda il richiamo nel bando della necessità da parte del concorrente di aver assolto, al momento della presentazione dell’offerta, agli obblighi in materia di lavoro delle persone con disabilità.

Per maggiori informazioni sulla relazione di genere, Paolo Polverosi: polverosi@sigmasei.it.

band members playing on stage

Fondo imprese creative

Il Fondo Imprese Creative, l’incentivo promosso dai Ministeri dello Sviluppo economico e della Cultura e gestito da Invitalia, finanzia i progetti nel settore culturale e creativo proposti da micro, piccole e medie imprese, nuove o già avviate.

Il Fondo, attraverso finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto, punta a valorizzare nuova imprenditorialità in settori in cui il Made in Italy eccelle per idee e creatività. La dotazione finanziaria è di 26,8 milioni di euro.

Sono agevolati gli investimenti fino a 500.000 euro in attività culturali e artistiche, anche relativi al settore audiovisivo (tv, cinema e contenuti multimediali), al design, ai festival, alla musica, alla letteratura, alle arti dello spettacolo, al software e ai videogiochi, nonché all’architettura, agli archivi, alle biblioteche, ai musei e all’artigianato artistico.

Sono finanziabili anche interventi che prevedono la collaborazione delle Pmi creative con le imprese di altri settori produttivi, nonché con le università e gli enti di ricerca.

Alcuni esempi di spese finanziabili:

  • impianti, macchinari e attrezzature nuove di fabbrica;
  • componenti hardware e software;
  • brevetti, marchi e licenze;
  • certificazioni, know-how e conoscenze tecniche direttamente correlate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
  • opere murarie nel limite del 10% del programma complessivamente considerato ammissibile.

Imprese creative, a chi è rivolto il bando
L’incentivo è rivolto alle micro, piccole e medie imprese creative, già costituite o di nuova costituzione, con sede in tutte le regioni italiane. Anche le persone fisiche possono presentare domanda di finanziamento, con l’impegno di costituire una nuova impresa creativa dopo l’eventuale ammissione alle agevolazioni.

Possono chiedere le agevolazioni:

  • imprese creative;
  • imprese non creative operanti in qualunque settore che partecipano a progetti con imprese creative;
  • team di persone fisiche che vogliono costituire un’impresa creativa, purché la costituzione avvenga entro 60 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni.

Le agevolazioni consistono in:

  • finanziamento agevolato a tasso zero, fino al 40% della spesa ammessa;
  • contributo a fondo perduto fino al 40% della spesa ammessa.

Imprese creative, le domande
La domanda può essere compilata e presentata in base al seguente calendario:

Dal 13 giugno 2022 ore 10.00: accreditamento delle imprese non residenti nel territorio italiano. Per le imprese italiane non è necessario l’accreditamento.

Dal 20 giugno 2022 ore 10.00: compilazione online delle domande.

Dal 5 luglio 2022 ore 10.00: invio online delle domande.

PNRR Investimenti sostenibili 4.0

Premessa

Il bando PNRR è un regime di aiuto per il sostegno, nell’intero territorio nazionale, di nuovi investimenti imprenditoriali innovativi e sostenibili.
L’obiettivo è favorire la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa, al fine di superare la contrazione indotta dall’emergenza Covid e di orientare la ripresa degli investimenti verso ambiti strategici per la competitività e la crescita sostenibile del sistema economico.
La misura prevede la concessione e l’erogazione di agevolazioni in favore di programmi di investimento proposti da micro, piccole e medie imprese conformi ai vigenti principi di tutela ambientale e ad elevato contenuto tecnologico, coerente con il piano Transizione 4.0, con priorità per quelli in grado di offrire un particolare contributo agli obiettivi di sostenibilità definiti dall’Unione europea e per quelli volti, in particolare, a:
favorire la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare;
migliorare la sostenibilità energetica dell’impresa.
La dotazione finanziaria complessiva dello strumento è pari a euro 677.875.519,57, di cui:
250.207.123,57 euro per le Regioni del Centro – Nord a valere sulle risorse dell’iniziativa “REACT – EU” destinate all’Asse prioritario VI del Programma Operativo Nazionale (PON) “Imprese e competitività” 2014-2020, come modificato da ultimo con la decisione di esecuzione C(2021) 5865 finale, del 3 agosto 2021;
427.668.396,00 euro per le Regioni del Mezzogiorno.
Una quota pari al 25% della dotazione finanziaria complessiva è destinata ai programmi proposti dalle micro e piccole imprese.

Quadro di riferimento


La misura, istituita con il decreto ministeriale 10 febbraio 2022, si pone in continuità con gli interventi promossi dai bandi “Macchinari Innovativi” (decreti ministeriali del 9 marzo 2018 e del 30 ottobre 2019), rispetto ai quali presenta comunque significativi elementi di novità.
L’intervento agevolativo è definito nell’ambito della comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 C(2020) 1863 final («Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19») e successive modificazioni e integrazioni, e, in particolare, della Sezione 3.13 (“Sostegno agli investimenti per una ripresa sostenibile”), ai sensi e nei limiti della quale sono concessi gli aiuti.

A chi si rivolge


Le agevolazioni sono concesse alle micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda devono:
essere regolarmente costituite, iscritte e «attive» nel registro delle imprese
essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali
non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, fatte salve le deroghe previste per le micro e piccole imprese dalla disciplina in materia di aiuti di riferimento
trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il registro delle imprese ovvero aver presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi
essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente ed essere in regola in relazione agli obblighi contributivi
aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero
non aver effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento
non trovarsi in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2, del DM 10 febbraio 2022.

Cosa finanzia


I programmi di investimento devono:
prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0. e l’ammontare di tali spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammissibili del programma
essere diretti all’ampliamento della capacità alla diversificazione della produzione, funzionale a ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva
essere realizzati presso un’unità produttiva localizzata nel territorio nazionale
rispettare le seguenti soglie di importo delle spese ammissibili:
nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle Regioni Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna, spese ammissibili non inferiori complessivamente a 500 mila euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, all’80% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato
nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto-Adige, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto, spese ammissibili non inferiori complessivamente a un milione di euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, all’80% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato
essere avviati successivamente alla presentazione della domanda
prevedere un termine di ultimazione non successivo a dodici mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.
Per i programmi caratterizzati da un particolare contenuto di sostenibilità, sono previsti specifici criteri di valutazione, che consentono all’impresa proponente di conseguire un punteggio aggiuntivo nell’ambito dell’attività di valutazione dell’istanza prevista per l’accesso alle agevolazioni.

Attività economiche ammesse
Sono ammesse le attività manifatturiere, ad eccezione delle attività connesse ad alcuni settori caratterizzati da limitazioni derivanti dalle disposizioni europee di riferimento (siderurgia; estrazione del carbone; costruzione navale; fabbricazione delle fibre sintetiche; trasporti e relative infrastrutture; produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture) o a programmi di investimento che, arrecando un danno significativo agli obiettivi ambientali definiti a livello europeo, non garantiscono il rispetto del principio DNSH (Do No Significant Harm, “non arrecare un danno significativo”).
Sono inoltre ammesse le attività di servizi alle imprese elencate nell’allegato 4 del decreto 10 febbraio 2022.

Spese ammissibili


Sono ammissibili alle agevolazioni le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento di cui all’articolo 6 del decreto 10 febbraio 2022, relative all’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali, come definite agli articoli 2423 e seguenti del codice civile, che riguardino:
macchinari, impianti e attrezzature
opere murarie, nei limiti del 40% del totale dei costi ammissibili
programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali di cui alla lettera a)
acquisizione di certificazioni ambientali
Per i progetti di investimento volti al miglioramento della sostenibilità energetica dell’impresa, sono, inoltre, ammissibili le spese aventi ad oggetto servizi di consulenza diretti alla definizione della diagnosi energetica di cui al decreto legislativo 4 luglio 2014 n. 102, nei limiti del 3% dell’importo complessivo delle spese ammissibili e a condizione che l’effettuazione della diagnosi non costituisca un adempimento obbligatorio per l’impresa ai sensi della normativa di riferimento.

Le agevolazioni


Le agevolazioni sono concesse, ai sensi e nei limiti di quanto previsto dalla sezione 3.13 del Temporary framework, nella forma del contributo in conto impianti, a copertura di una percentuale nominale massima delle spese ammissibili determinata in funzione del territorio di realizzazione dell’investimento e della dimensione delle imprese beneficiarie. In particolare:
per i programmi di investimento da realizzare nei territori delle Regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, il contributo massimo è pari al 60% delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione e al 50% per le imprese di media dimensione
per i programmi di investimento da realizzare nei territori delle regioni Basilicata, Molise e Sardegna, il contributo massimo è pari al 50% delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione e al 40% per le imprese di media dimensione
per i programmi di investimento da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto-Adige, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto, il contributo massimo è pari al 35% per le imprese di micro e piccola dimensione e al 25% delle spese ammissibili per le imprese di media dimensione

Termini e modalità di presentazione delle domande


Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello. Le domande di agevolazione devono essere presentate, esclusivamente per via telematica, attraverso l’apposita procedura informatica messa a disposizione sul sito internet del Soggetto gestore Invitalia SpA., nel quale è pubblicata anche la necessaria modulistica
Con decreto direttoriale 12 aprile 2022 sono disciplinati termini e modalità di presentazione delle domande:
a partire dalle ore 10.00 del 4 maggio 2022 è possibile, attraverso la procedura informatica raggiungibile sul sito del Gestore, procedere alla compilazione della domanda;
dalle ore 10.00 del 18 maggio 2022 le domande compilate potranno essere inviate.

white boats on sea near green trees

PNRR Bando turismo

BENEFICIARI

I gestori e i proprietari di attività ricettizia:

  • imprese alberghiere
  • imprese agrituristiche
  • imprese che gestiscono strutture ricettive all’aria aperta
  • imprese comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale compresi stabilimenti balneari, complessi termali, porti turistici, parchi tematici inclusi parchi acquatici e faunistici

CONTRIBUTI

Contrinuti così modulati per grandezza impresa e localizzazione:
30% imprese MICRO; 23% imprese PICCOLE; 18% imprese MEDIE; 10% IMPRESE GRANDI[*]
25% imprese MICRO; 20% imprese PICCOLE; 15% imprese MEDIE; 5% IMPRESE GRANDI [**]
Restanti Aree del territorio nazionale, per le sole PMI: 15% imprese MICRO e PICCOLE; 5% MEDIE

[*] Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna

[**]  Piemonte,Valle d’Aosta,Liguria,Lombardia,Veneto,Friuli Venezia Giulia,Emilia Romagna,Toscana,Umbria,Marche,Lazio,Abruzzo

  • Finanziamento agevolato,che insieme al contributo a fondo perduto può arrivare a coprire integralmente il valore dell’investimento da agevolare, tenendo presente:
    • che i finanziamenti devono avere uguale valore ed uguale durata, che varia da un minimo di 4 anni ed un massimo di 15 anni
    • che a fare la valutazione di finanziabilità sarà la banca prescelta per la parte “a tasso di mercato” del finanziamento bancario
    • che per partecipare al bando sarà necessario ottenere preventivamente una delibera per il finanziamento da considerare per lo sviluppo del progetto.

SPESE AMMISSIBILI

Gli interventi da realizzare con il sostegno di questo strumento agevolativo devono avere un valore compreso tra i 500mila ed i 10 milioni di euro, e devono consistere in uno o più interventi tra quelli di seguito riportati:

a) interventi di riqualificazione energetica delle strutture di cui al D.M. MISE 6 agosto 2020, ivi compresa la sostituzione integrale o parziale dei sistemi di condizionamento in efficienza energetica dell’aria;
b) interventi di cui all’articolo 16-bis, comma 1, lettera i), del D.P.R. n. 917/1986 (T.U.I.R.), per la riqualificazione antisismica;
c) interventi di eliminazione delle barriere architettoniche, in conformità alla L. 13/1989 e al D.P.R. n. 503/1996;
d) interventi edilizi di cui all’articolo 3, comma 1, lettere b), c), d) ed e.5), del D.P.R. n. 380/2001 funzionali alla realizzazione degli interventi di cui alle lettere a) e b);
e) interventi di realizzazione di piscine termali e acquisizione di attrezzature e apparecchiature per lo svolgimento delle attività termali, relativi alle strutture di cui all’art. 3 della L. n. 323/2000;
f) interventi per la digitalizzazione previste dall’articolo 9, comma 2, del D.L. n. 83/2014, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 106./2014
g) interventi di acquisto/rinnovo di arredi;
h) interventi riguardanti i centri termali, i porti turistici, i parchi tematici, inclusi i parchi acquatici e faunistici.

Con le le seguenti limitazioni (in parentesi la quota massima di spese ammissibili da calcolare sul totale dell’investimento agevolabile):

  • Servizi progettazione (max 2%)
  • Sistemazione suolo aziendale (max 5%);
  • Fabbricati, opere murarie (max 50%);
  • Macchinari, impianti, attrezzature;
  • Spese per la digitalizzazione (max 5%).
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PNRR Bando Transizione digitale e verde settore culturale e creativo

A breve aperto il bando per la transizione digitale e verde del settore culturale e creativo. Obiettivo quello di sostenere la ripresa delle attività culturali incoraggiando l’innovazione e l’uso della tecnologia digitale in tutta la catena del valore; favorire l’approccio verde in tutta la filiera culturale e creativa. Questo con un occhio di riguardo per la parità di genere, la valorizzazione dei giovani e il superamento del divario territoriale Nord-Sud, con almeno il 40% delle risorse alle regioni del Mezzogiorno.

DESTINATARI

Destinatarie degli investimenti saranno le micro e piccole imprese nate entro il 2020 e operanti su tutto il territorio nazionale, nonché le organizzazioni culturali e creative profit e no profit e i soggetti del Terzo Settore, con attività che si basano su valori culturali ed espressioni artistiche e altre espressioni creative individuali o collettive.

Questo significa che sono incluse tutte le organizzazioni che si occupano di musica, radio e audiovisivo, moda, architettura e design, arti visive, spettacoli dal vivo e festival, patrimoni materiali e immateriali (come le biblioteche), artigianato artistico ed editoria e letteratura.

OBIETTIVI

Sono quattro gli obiettivi chiave posti dal bando, rispettivamente due in ottica digitale e due in ottica ecologica:

  • il miglioramento dell’ecosistema culturale incoraggiando la cooperazione;
  • il sostentamento finanziario della produzione attraverso l’innovazione digitale;
  • la riduzione dell’impatto ecologico degli eventi;
  • la promozione di una progettazione ecocompatibile.

CONTRIBUTI

Contributi a fondo perduto che possono toccare al massimo l’80% della spesa dei progetti (per un tetto di 75mila euro) per progetti da concludersi entro 18 mesi dalla sottoscrizione dell’ammissione e non oltre giugno 2026.

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CCIAA Firenze: ripartiamo in digitale – bando 2022

Soggetti beneficiari
Possono beneficiare delle agevolazioni di cui al presente Disciplinare le microimprese, le piccole imprese e le medie imprese come definite dall’Allegato 1 al Regolamento n. 651/2014/UE della Commissione Europea, aventi sede legale nella circoscrizione territoriale della Camera di Commercio di Firenze, e in regola con il pagamento del diritto annuale.
Non possono presentare domanda le imprese a cui sono stati già erogati contributi a valere sul “Disciplinare voucher digitali I4.0 – annualità 2020 e/o 2021” della Camera di Commercio di Firenze.

Risorse disponibili e finalità del disciplinare
Le risorse a disposizione ammontano a euro 633.300,00 e sono riservate alle singole imprese di tutti i settori, quale sostegno economico finalizzato alle iniziative di digitalizzazione Impresa 4.0 anche orientate alla sostenibilità ambientale.
Nello specifico, le risorse sono destinate all’acquisizione di servizi di consulenza e formazione e all’acquisto di beni e servizi strumentali.
Ciascuna impresa può presentare una sola richiesta.

Valore del voucher
Fino a euro 6.000 nella misura del 50% dell’importo complessivo delle spese ammesse ed effettivamente sostenute, oltre la premialità di cui all’art. 4 del disciplinare, relativo al rating di legalità.
L’investimento minimo richiesto è di euro 3.000.

Spese ammissibili
Sono ammissibili le spese per:
– servizi di consulenza e/o formazione relativi ad una o più tecnologie tra quelle previste all’art. 2, comma 2 del Disciplinare.
– acquisto di beni e servizi strumentali funzionali all’acquisizione delle tecnologie abilitanti i processi digitali.

Tutte le spese possono essere sostenute a partire dal 1° gennaio 2022 fino al 90° giorno successivo alla data della Determinazione di approvazione della graduatoria delle domande ammesse a contributo.

Per quanto riguarda i fornitori di cui l’impresa dovrà avvalersi per i servizi di consulenza e formazione sono previsti specifici requisiti.
Per quanto riguarda i fornitori di beni strumentali non sono previsti particolari requisiti.

Modalità d’invio delle domande
Le domande potranno essere inoltrate dalle ore 10:00 del 18.05.2022 alle ore 17:00 del 31.05.2021 (salvo eventuale chiusura per esaurimento delle risorse disponibili).

Sigma sei, all’interno di questo bando propone una piattaforma per la gestione della sostenibilità ambientale, che usufruisce del 50% di contributo. Per maggiori informazioni: Paolo Polverosi 0571.994111.

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